Sondaggi online, questionari, ricerche di mercato: ne hai sicuramente sentito parlare, ma se sei all’inizio e ti stai affacciando a questo mondo, qualche dubbio ce l’avrai sicuramente.
Se hai l’idea di iscriverti ai portali più famosi e provare a guadagnare qualche soldo extra o qualche omaggio ti ha sempre interessato, ma hai dubbi e domande che ti hanno sempre frenato, allora sei nel posto giusto.
Di seguito abbiamo riassunto e rielaborato nuovamente le domande più frequenti sul tema sondaggi retribuiti, quelle che solitamente ci vengono chieste: una sintesi su questo mondo non sempre chiaro a tutti e sui dilemmi che maggiormente colpiscono l’utente, non sempre sicuro nel capire come sia meglio agire.
Leggi di seguito la serie di domande e relative risposte che abbiamo raccolto e facci sapere se abbiamo risolto uno (o più di uno) dei tuoi dubbi al riguardo! Puoi trovare ulteriori dettagli e domande/risposte nella nostra area FAQ.
Sommario
- 1 Sondaggi online retribuiti: i classici dubbi prima di iniziare
- 1.1 🤔 Perché le aziende pagano gli utenti per rispondere a sondaggi online?
- 1.2 💶 Quanto posso guadagnare rispondendo ai sondaggi online?
- 1.3 📲 Come posso incassare i guadagni ricavati da un sondaggio online?
- 1.4 ❓”Non capisco cos’è il Payout”
- 1.5 ⏳ In quanto tempo pagano i siti di sondaggi?
- 1.6 ⚠️ Sondaggi gratuiti: cosa sono e perché NON evitarli.
- 2 Sondaggi retribuiti: consigli pratici per iniziare al meglio
Sondaggi online retribuiti: i classici dubbi prima di iniziare
Pagamenti dei sondaggi online: quanto si guadagna, come si incassa, dove posso spendere i miei guadagni, quanto ci metto a guadagnare e tanto altro…
🤔 Perché le aziende pagano gli utenti per rispondere a sondaggi online?
Le aziende sono disposte a pagare persone che siano disposti a testare e a dare un’opinione capillare su prodotti nuovi, prima che questi vengano lanciati sul mercato (e in alcuni casi anche dopo il lancio).
È una fase fondamentale per l’azienda: conoscere i difetti, correggere gli aspetti negativi, indovinare le previsioni di vendita . Per questo pagare per testare un prodotto o per un sondaggio online è ormai una prassi consolidata nelle aziende più grandi e strutturate.
💶 Quanto posso guadagnare rispondendo ai sondaggi online?
Qui non esiste una risposta univoca, poiché i fattori che entrano in gioco sono moltissimi.
Ad esempio su alcuni portali puoi portare a casa dai 10 ai 20 euro al mese, su altri magari non più di 5 o anche meno, ma anche il tempo impiegato sarà di conseguenza diverso.
Ci sono infatti siti dove guadagni di più ma sei anche più impegnato (più sondaggi a cui rispondere e sondaggi più lunghi e dettagliati) altri invece che ti permettono di guadagnare meno ma che impegnano molto meno l’utente, con pochi sondaggi al mese, di breve durata ciascuno.
📲 Come posso incassare i guadagni ricavati da un sondaggio online?
Buoni spesa e bonifici su PayPal: queste sono le 2 modalità principali con cui i maggiori siti di sondaggi online pagano i propri utenti. Solitamente i buoni spesa (voucher) sono spendibili sui portali online più famosi (Amazon, Zalando, iTunes, Spotify, MediaWorld) ma anche in negozi fisici importanti (Esselunga, Coop e altri supermercati).
❓”Non capisco cos’è il Payout”
Prima di iniziare ad entrare nel mondo dei sondaggi retribuiti, forse dovresti sapere che finchè non hai raggiunto una soglia di punti predefinita dal sito (detta Payout o soglia di pagamento) questi non ti verranno convertiti in soldi o buoni da spendere.
Ci vuole sempre qualche settimana per poter raggiungere il primo Payout, ma a volte possono volerci fino a 6 mesi se non ricevi abbastanza sondaggi online.
⏳ In quanto tempo pagano i siti di sondaggi?
Prima di tutto, come detto, l’utente deve raggiungere la soglia di pagamento minima. Una volta raggiunta, parte la richiesta di pagamento. In media un sito per sondaggi online impiega tra i 30 e i 60 giorni, ma il tempo è molto variabile e può accorciarsi anche di parecchio.
Nessun rischio truffa però, se hai a che fare con siti seri e dalla buona reputazione: i compensi arrivano sempre.
⚠️ Sondaggi gratuiti: cosa sono e perché NON evitarli.
Se ricevi dei sondaggi gratuiti (senza compenso) non cestinarli. Sono anch’essi strumenti utilizzati dai portali per capire che tipologia di utente sei, così da inviarti successivamente sondaggi retribuiti più attinenti alla tua persona, al tuo profilo e ai tuoi gusti.
I sondaggi gratuiti non ti danno un beneficio immediato, ma fanno aumentare positivamente l’opinione che le aziende hanno di te in quanto utente che risponde puntualmente ai quesiti che gli vengono rivolti via mail o via App.
Sondaggi retribuiti: consigli pratici per iniziare al meglio
⌨️ Come effettuare l’iscrizione?
Un sito di sondaggi serio di solito chiede alcuni dati precisi tra i quali nome – cognome – indirizzo – genere sessuale – anno di nascita – professione – gusti personali – residenza – guadagno annuale (quest’ultimo dato non sempre).
In alcuni casi è possibile poter scegliere la modalità di iscrizione, ad esempio tramite il login dal proprio account Facebook o Google.
Se poi vorrai cancellarti dal sito, nessun problema. Puoi cancellarti quando vuoi, entrando nel tuo account, nel pannello delle impostazioni di ciascun portale di sondaggi o app.
😇 Devo rispondere sinceramente alle domande?
Prima di tutto devi sapere che i siti di sondaggi hanno delle “domande di controllo”, che servono per capire se hai risposto sinceramente alle domande precedenti .
Rispondere alle domande in maniera non sincera ha un doppio rischio: puoi essere scoperto e quindi escluso dal sito, ma allo stesso tempo puoi dare un’idea fuorviante del tipo di utente che sei e quindi non ricevere mai sondaggi adatti a te o essere escluso dai futuri sondaggi.
Per questo è importantissimo rispondere sempre correttamente.
🚫 I siti di sondaggi possono diffondere i miei dati o invadere la mia privacy?
I siti di sondaggi non possono invadere la tua privacy e soprattutto non hanno alcun interesse nel farlo. Il valore che hanno in mano infatti non è la tua singola opinione, la conoscenza dei tuoi gusti o quello che ti piace.
Il valore sta piuttosto nella moltitudine di risposte che le persone forniscono a determinate domande o nell’insieme di interessi e comportamenti commerciali che un gruppo di utenti è solito fare.
Se non bastasse, dal 2019 la nuova legge sulla privacy (GDPR) tutela ancora di più gli utenti e i loro dati.